mercoledì 5 ottobre 2016

mobilità a Roma, un vicolo cieco



forse vedo troppo nero ma i fatti suffragano, credo che in questo momento specie a Roma ci siamo messi collettivamente in un vicolo cieco, metaforicamente una strada senza uscita…

dal punto di vista generale, e semplificando un pò con l'accetta, non ci sono fondi per potenziare il trasporto pubblico, non ci sono leve attive per dissuadere all’uso del mezzo privato, tutta la strategia di mobility management si basa praticamente solo sulla comunicazione, i fondi per il programma nazionale di mobilità sostenibile possono avviare progetti, non credo incidere in profondità, non a breve termine.


Infine, come da programma elettorale, l’attuale amministrazione 5S ha dichiarato di voler prima potenziare il trasporto pubblico, e poi introdurre eventualmente strumenti tipo congestion charge (che sarebbero davvero gli unici incisivi). E’ una strategia che secondo me rischia di mantenere lo status quo per altri anni e anni. 
Qualcosa forse si muove (vedi proposito di protezione di alcuni tratti di preferenziale), ma parliamo di interventi di efficacia limitata alle zone semicentrali, sembrano più che altro interventi spot mi si perdoni..


In un contesto in cui il prezzo di benzina e gasolio è ai minimi storici con prospettive di rimanere basso a lungo, il viaggio sistematico con mezzo privato è nei fatti ‘affordable’, il lavoratore salariato percepisce di poterselo permettere.Viceversa non percepisce i costi diretti e indiretti che carica su di sè e sulla comunità.


Il mezzo pubblico è e molto di più viene raccontato, come sporco, lento, pericoloso, scomodo. il tempo di vita è limitato, angosciato, e al tempo stesso mitizzato.
Chi può, sceglie. 


io idee ne ho, con il proposito di dissuadere all'uso e al possesso del mezzo privato, bisogna avere il coraggio dell'impopolarità per metterle in pratica



facciamo una scommessa che 'il traffico' rimarrà uguale ad oggi almeno a Roma per i prossimi 4-5 anni, se non si interviene con politiche impopolari? 


saluti,
@paolodeluca72 

3 commenti:

  1. io non credo in questo, credo piuttosto che la complessità di amministrare di risanare questa città sia proprio la causa del non poter avere effetti immediati. Ci si deve provare, si deve cominciare, fosse pure da un tratto di strada. Noi ci siamo battuti ad esempio per 200 mt di via Albalonga ma con l'idea che non fosse una battaglia solo per casa nostra. Piuttosto un battaglia che se vinta poteva estendersi a tutta la città. Serve questo, serve iniziare dal piccolo, ci vuole tempo. Ma se tra 5 anni anche solo avremo dei miglioramenti vuol dire che saremo sulla direzione giusta.

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  2. grazie sincero per il commento.
    sono convinto che già siamo sulla strada giusta sia con la vecchia e ancora di più con la nuova amministrazione.
    non lo dico per cerchiobottismo.

    anche la Regione Lazio si muove su questo fronte, potenziando molto la rete ferroviaria.

    Però. 'se tra 5 anni anche solo avremo dei miglioramenti' eh no! dobbiamo assolutamente accelerare! io voglio la rivoluzione a Roma!

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  3. Caro Paolo,
    seguo da qualche tempo il tuo e altri blog in riferimento a Roma e alla mobilità (in)sostenibile di questa città.

    Sono Stefania, dottoranda della Sapienza, e sto conducendo una ricerca su sharing mobility, consumi sostenibili e smart city.
    Posso chiedere il tuo contributo, dato che sei sensibile a questi temi, per rispondere e condividere (magari) il questionario che ho strutturato dal titolo:
    "Abitare, muoversi, condividere: tu come lo fai?"
    il link è il seguente
    https://goo.gl/forms/HBBtkC9ABGHqdoH33

    grazie in anticipo
    Stefania

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